Pesce San Pietro pasquale


Il pesce San Pietro, dal bel nome scientifico di Zeus Faber, è la mia ultima scoperta. L’ho visto fare così a Cagliari come piatto di Pasqua (senza sfigurare affatto in mezzo al profluvio di gamberi, maialetti, agnelli e pecorini). C’è una leggenda sul perché si chiami San Pietro, ma a me piace pensare che sia perché è così buono che come San Pietro ti apre le porte del paradiso. Riporto qui la ricetta come l’ho vista fare da mia suocera.


Foto pescata in rete
Ingredienti per 3-4 persone:
1,5kg di pesce San Pietro
3 carote
3 gambi di sedano
3-4 ciuffi di prezzemolo
6-7 pomodori secchi
1 limone
Olio extra vergine di oliva

Preparazione
Mettere il pesce intero dentro una pentola grande insieme a tutte le verdure tagliate a pezzi grossi: cipolla, sedano, carote, prezzemolo e pomodori secchi.
Tempo di cottura: 20 minuti a partire da quando l’acqua comincia a bollire.
A fine cottura, prendere delicatamente il pesce e pulirlo con forchetta e coltello, lasciando solo la carne e le uova, se ce ne sono. Dunque preparare un’emulsione con 4-5 cucchiai di olio e una spruzzata di limone e versarla direttamente sul pesce. Ed eccolo pronto da mangiare.
Notare dalla foto l’abbondante presenza di uova. Non so perché, ma questa Pasqua è stata come il festival delle uova. Qualsiasi cosa si cucinasse era traboccante di uova: dal pesce San Pietro ai gamberi, fino alle spigolette arrostite che abbiamo mangiato. E forse non è un caso che l’uovo sia il simbolo della festa. Credo che c’entri con la primavera.

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